Periodo di crisi? Come far ripartire la propria attività
L’economia è come un fiume: sembra scorrere lenta ma può cambiare improvvisamente il suo corso, il quale si rivela più tumultuoso di quanto non possa apparire a una prima occhiata.
Lo stanno provando sulla propria pelle le aziende del Made in Italy, al centro di cambiamenti e fenomeni storici senza precedenti. Il rischio di trovarsi in un momento di crisi è concreto e, quando prevenirlo o contrastarlo non basta, ripartire si rivela complesso e delicato.
Oggi vediamo come rilanciare la propria attività trasformando le difficoltà in opportunità. Come? Con gli strumenti del Digital Marketing, sempre più vitali per il business delle imprese.
Osservare i segnali
Le crisi possono essere più o meno gravi, affrontate di slancio e persino prevenute. Ascoltare e vedere i segnali che ne indicano la presenza è quanto mai necessario, rappresenta qualcosa a cui prestare costante attenzione nel tempo. I principali campanelli d’allarme sono:
● Caos interno. Si tende a procedere senza una strategia definita, quasi per tentativi. In azienda c’è un’atmosfera all’insegna della confusione.
● Scarsa motivazione. Sia ai vertici che tra i collaboratori c’è un pessimismo generale, una via di mezzo tra la rassegnazione e un atteggiamento di attesa.
● Si tende a vendere a chiunque sia interessato. Significa che non c’è un obiettivo preciso, una chiara visione di chi sono i clienti realmente interessati: se si vende a tutti, in sostanza, si tende a non proporre il prodotto a nessuno.
● Ci si basa solo con il passaparola. Il passaparola è sì uno strumento efficace, ma non è il solo tra quelli disponibili e può essere ottimizzato online. Va supportato, da solo non è sufficiente.
● Si ha la sensazione di non essere al passo con la concorrenza.
● Le strategie sono le stesse da anni. Adottare un approccio di marketing vuol dire avere la situazione sotto controllo, in costante aggiornamento e con una vision che tiene conto dei cambiamenti che ci sono di mese in mese, di anno in anno. Le strategie messe in campo dall’azienda è necessario che siano al passo con i tempi.
● Non si conoscono i dati. Sapere se un prodotto funziona (ma anche qualsiasi altra soluzione) è indispensabile. Conoscere i dati vuol dire avere gli strumenti per poter stare non solo a galla, ma essere protagonisti all’interno del proprio mercato di riferimento, avendo salde le redini dell’impresa.
Se alla luce di quanto detto ci sono dei problemi finanziari, in realtà, è piuttosto normale: mancano le basi per una solidità aziendale. Meglio intervenire il più velocemente possibile, prima che far ripartire l’attività possa rivelarsi troppo complesso e costoso. Vediamo come.
Da dove ripartire?
Ripartire richiede di trovare nuovi stimoli, motivazioni, energie e punti di vista. Vuol dire cambiare atteggiamento, capire cosa non va, osservare i segnali attivamente e decidere che non basta più quello che si ha: si può fare meglio.
È importante che gli interventi messi in campo possano essere non solo efficaci nel breve periodo, ma risolutivi. Si dovrà perciò intervenire alla base, riconsiderando la strategia aziendale nella sua interezza, ponderando con razionalità le scelte. Dandosi nuovi obiettivi.
Il punto di partenza non potrà quindi essere che la stessa Identità di Brand o Brand Identity, messa a dura prova negli ultimi anni a fronte dei veloci e profondi cambiamenti che hanno interessato un po’ tutti i settori.
A essere diversi sono in primo luogo i clienti, che si sono trovati a dover adottare nuove e differenti abitudini. Se si continua ad approcciarsi all’economia come 10, 5 o 3 anni fa, non ci sono dubbi: è bene considerare di cambiare. Dalla base.
Riconsiderare il target
Prima ancora di elaborare un piano di marketing ad hoc, è essenziale conoscere quello che si è già costruito, analizzando la situazione in essere e vedendo quali sono i pro e i contro.
Un discorso che riguarda in primo luogo i clienti che si sono già acquisiti, considerandone le caratteristiche e valutando come implementare le interazioni con loro.
Attraverso l’analisi dei database e delle liste, sia cartacee che digitali, si avrà modo di conoscere chi sono gli utenti che hanno già interagito con successo con il brand. Questa azione eviterà di doversi concentrare sull’acquisizione di nuovi clienti: un’operazione ben più dispendiosa del valorizzare quelli già presenti all’interno del funnel di vendita.
Riagganciare i contatti, valorizzandoli con campagne di comunicazione studiate ad hoc, si rivela quanto mai essenziale. In questo modo si potrà essere creativi con razionalità e riuscire a ridefinire il target in maniera solida.
Rivalutare qual è la clientela di riferimento è un’operazione indispensabile per rilanciare l’azienda. Interessa, oltre che la valutazione dei clienti già acquisiti, quelle che sono le buyer personas, vedendo se c’è una corrispondenza tra i due elementi.
Andranno definiti gli aspetti demografici, socio-culturali, le abitudini, i bisogni, persino le emozioni, approntando di conseguenza il giusto tone of voice e gli aspetti psicologici. L’analisi delle buyer personas dovrà tenere conto del tempo presente, lasciando da parte il passato.
In questo modo si riuscirà a lavorare in maniera sostanziale sul business, modificandone la direzione alla radice.
Lavorare sulla Brand Identity
Sostiene Jeff Bezos che “il Brand è ciò che dicono di te le altre persone quando non sei nella stanza”. Cosa vuol dire lavorare sul Brand, allora?
Comporta focalizzarsi sulla percezione dell’attività, sui suoi prodotti e servizi, per renderli più appetibili e migliori. Lo fanno tutte le aziende, in primo luogo quelle di successo, inclusa Amazon.
Ad esempio, il fatto che il servizio di assistenza funzioni è un elemento a favore dell’impresa, la quale si mostra disponibile ed efficiente anche quando non direttamente coinvolta all’interno della transazione. Qualcosa che potrà essere valorizzato oppure, al contrario, su cui intervenire.
Lavorare sulla Brand Identity vuol dire fare in modo che la proposta per quanto riguarda generale sia ben modulata, in ogni fase di interazione con l’utente: iniziale, finale e intermedia.
Significa far sì che ogni componente possa essere oggetto di una comunicazione efficace e proficua, mostrando con chiarezza quali sono i valori del brand, i suoi punti di forza: quello che si desidera venga percepito quando non si è nella stanza, per tornare alla frase di Bezos. Il messaggio deve essere chiaro, forte, riconoscibile in maniera naturale, senza quasi pensarci.
Investire nella comunicazione
Fare un restyling del marchio per superare un momento di crisi è essenziale e una volta definiti target e brand identity si sono impostate le basi per procedere: è il momento di investire nella comunicazione.
In questo modo si riuscirà a offrire un’immagine rinnovata, più fresca e svecchiata dell’azienda. Gli elementi principali su cui lavorare sono il sito web, il logo, il punto vendita e/o l’e-commerce, il materiale promozionale.
Gli strumenti da utilizzare sono invece soprattutto i seguenti:
- sito web e blog;
- social network;
- podcast;
- flyers;
- posizionamento SEO;
- geolocalizzazione;
- eventuale integrazione con media tradizionali: radio, tv, riviste, inserendo anche il volantinaggio.
Il tone of voice dovrà essere unilaterale per tutti i canali di vendita e sarà necessario che risulti ben percepibile da parte del cliente, con una narrazione volta a stimolare le corde giuste. In questo modo si potranno ottimizzare in maniera sinergica aspetti quali autorevolezza, visibilità e credibilità.
Investire nell’advertising
L’advertising è uno strumento molto utile per rilanciare un’azienda, ancora di più con l’avvento del digitale dove i costi sono più contenuti che nei media tradizionali.
La rete e le diverse piattaforme disponibili permettono di conseguire campagne di marketing mirate e fruttuose, in grado di offrire un’effettiva segmentazione per il pubblico, rendendolo più ricettivo.
Le operazioni promozionali possono essere integrate a misure come la newsletter e andranno contestualizzate con le altre operazioni SEO. Se ben gestite, a fronte di un’analisi di costi e benefici, dandosi degli obiettivi concreti, permetteranno di aumentare le conversioni.
Conclusioni
Quelli che vi abbiamo illustrato sono solo degli esempi su come è possibile rilanciare un’attività. Le strategie saranno da modulare di volta in volta in maniera differente, a seconda delle esigenze e degli obiettivi della singola impresa.
Far ripartire la propria azienda è qualcosa che richiede competenze ancora più specifiche che in passato. Una partnership con una web agency si rivela la soluzione ideale per poter creare nuove opportunità per il proprio brand, con risultati duraturi e capaci di dare frutti per il fatturato e la reputazione.