13.02.2025

Le novità di Google per gennaio 2025: alla scoperta dei Google Quality Raters Guidelines

Le novità di Google per i Quality Raters nelle nuove Guidelines pubblicate il 23 gennaio 2025: un'analisi di cosa sta cambiando.

Le novità di Google per gennaio 2025: alla scoperta dei Google Quality Raters Guidelines

Tutto ciò che ruota intorno a Google denota una rilevanza cruciale, sia per le aziende che per i professionisti della comunicazione. Può sembrare un’affermazione banale, ma se si considera che parliamo del motore di ricerca più utilizzato al mondo nonché di quello dove occorre avere la maggiore visibilità in assoluto, va da sé che rimanere aggiornati appare determinante.

Per questo oggi vi raccontiamo qualcosa di più sull'ultima novità del Gigante di Mountain View per il 2025, proponendovi un'analisi sui Google Quality Raters (che sono delle persone in carne e ossa) e le rispettive linee guida, a seguito dell’aggiornamento avvenuto il 23 gennaio 2025.

Si tratta di esperti che si occupano di fare una valutazione dei contenuti digitali alla luce degli indicatori stabiliti da Big G. Il fine è accertare la pertinenza dei dati e individuare quelli che non sono conformi come spam e fake news.

Influiscono perciò in maniera indiretta (ma comunque rilevante) sul posizionamento nelle SERP degli utenti. Ma non perdiamo altro tempo, scopriamo qualcosa di più.

Premessa: chi sono i Quality Raters e a cosa servono le Guidelines

Prima di analizzare nel dettaglio l'ultimo aggiornamento delle linee guida predisposte da Google per i Quality Raters, vediamo di che cosa si occupano questi professionisti.

Si tratta, per l'esattezza, di un gruppo che vede al suo interno oltre 16.000 esperti attivi su scala planetaria per svolgere una mansione ben precisa: fare in modo che vengano rispettate le linee guida di Big G., “stanando” i contenuti che non adempiono a tali criteri.

Il fine ultimo, pertanto, è quello di garantire un servizio di ricerca ottimale, all'insegna dell'efficienza e della pertinenza.

L'introduzione dei Quality Raters risale intorno al 2005 – vanta quindi circa vent'anni di esperienza – e comprende una schiera di revisori, tester e valutatori, i quali analizzano i risultati che vengono di volta in volta proposti agli utenti nelle SERP.

Il loro compito si basa sulla conoscenza di linee guida che vengono rese pubbliche e in quanto tali fruibili da chiunque.

La loro conoscenza è importante perché pur non influenzando in maniera diretta il posizionamento di una pagina web nelle SERP degli utenti, lo fa indirettamente. Le Guidelines sono state predisposte per ottimizzare i fattori di ranking e forniscono un’indicazione su cosa Big G. considera di valore e cosa invece no.

I Quality Raters operano all'interno del cosiddetto Search Quality Rating Process, ovvero un processo in cui viene valutato il livello della qualità di ricerca. Il loro valore aggiunto è dato dal fatto che sono utenti reali, attivi in un contesto geografico ben preciso che conoscono a fondo.

L’aggiornamento delle Guidelines di Google per i Quality Raters di gennaio 2025

Quali sono le novità delle Guidelines di Google per i Quality Raters di gennaio 2025? Prima di tutto il documento, che nella precedente versione di marzo 2024 conteneva 170 pagine, oggi ne presenta 181.

Vengono trattati, pertanto, due temi in particolare, di grande attualità: SPAM e Intelligenza Artificiale generativa.

In maniera più marginale, ma non per questo meno interessante, Google si sofferma su altri fattori come bisogni soddisfatti e valutazioni interpretative, nonché correzione dei refusi, update e upgrade del browser e simili, offrendo degli esempi illustrativi.

Nei prossimi paragrafi analizziamo questi aggiornamenti uno per uno nei dettagli.

Cosa cambia per l’IA generativa

L'Intelligenza Artificiale generativa sta cambiando il panorama del copywriting, e più in generale della creazione dei contenuti, in maniera radicale. Del resto, una delle piattaforme più performanti è Gemini, di proprietà di Google.

Gli interrogativi attuali interessano soprattutto la reperibilità delle fonti e la qualità stessa dei testi. Pertanto, le Guidelines per i Quality Raters del 2025 confermano che utilizzare l’IA non rappresenta di per sé un problema, solo non va fatto in maniera indiscriminata, ovvero senza un passaggio da un editor umano.

È questo che viene condannato da Google, essendo il fine ultimo garantire contenuti affidabili e proficui per gli utenti, privi di informazioni tendenziose, fuorvianti o troppo generiche.

Il focus sullo SPAM

Lo spam è un problema concreto e quest’ultimo aggiornamento di Google per i Quality Raters va in una direzione ben precisa, confermando quanto già predisposto nelle Norme Antispam di Google Search Web.

Un passaggio che avviene alla luce della presenza di domini scaduti, utilizzati per implementare il posizionamento, contenuti realizzati in serie attraverso l’IA, così da migliorare la brand reputation, e diverse altre pratiche che però si rivelano compromettenti per quanto riguarda l'esperienza degli utenti.

C'è poi un altro fenomeno che Google la sta cercando di contrastare ed è il cosiddetto “Scaled Content Abused”, una tecnica, conseguita generalmente attraverso l'uso dell'Intelligenza Artificiale generativa, che comporta la produzione di contenuti su larga scala che però informano poco e appaiono ridondanti.

Google vuole migliorare il livello informativo, vigilando che non si abbassi e rimanga alto. Non deve stupire, quindi, che Intelligenza Artificiale e procedure SPAM vengano analizzate di pari passo, poiché sono spesso correlate.

La soddisfazione degli utenti al primo posto

I fattori inerenti le interpretazioni minori a cui abbiamo accennato all’inizio vanno di pari passo con le linee guida fornite riguardo a SPAM e AI. Evidenziano come il focus reale sia la soddisfazione degli utenti e, prima ancora, a pertinenza di un risultato rispetto alla query.

Conclusioni: verso una nuova vision della SEO

Le nuove Guidelines di Google per i Quality Raters ci raccontano soprattutto una cosa: che se fino a non molto tempo fa in una qualche misura erano tollerate le dinamiche di Black Hat SEO, queste si rivelano sempre più pericolose e controproducenti, proprio perché messe al bando.

Danno inoltre un quadro della consapevolezza che sussiste all'interno del team del motore di ricerca: è come se l'azienda dicesse “sappiamo cosa succede, non ci sta bene e ci muoviamo di conseguenza”.

Offrono diversi spunti interessanti per gli esperti della comunicazione e le stesse aziende, in particolare per quanti lavorano alla creazione di contenuti come copywriter, SEO specialist e marketing strategist. Ciò interessa soprattutto l’uso dell’IA e le dinamiche inerenti lo SPAM.

L'invito è quello a creare dei contenuti che risultino rispondenti alle normali pratiche di trasparenza, affidabilità e legalità. Possiamo quindi concludere che la massima “Content is King” di Bill Gates è ancora valida e non è destinata ad andare in pensione per lungo tempo.

La competizione è aperta ma vincerà, su Google, chi conosce le sue dinamiche, le rispetta, propone soluzioni originali e di qualità.