Threads: il nuovo social di Zuckerberg che sfida Twitter
6 luglio 2023. Una data da segnare sul calendario e da ricordare per il mondo della comunicazione digitale. L’avvenimento che è rimbalzato sulle cronache nazionali e internazionali? Il lancio di Threads da parte di Meta.
A comunicarlo è stato Mark Zuckerberg in persona, con un post che ha fatto da subito registrare diversi di like.
La nuova app sfida apertamente Twitter ed è stata introdotta in anticipo sui tempi per approfittare di un momento di debolezza da parte del social rivale. Un intento che l’ideatore di Facebook ha manifestato con chiarezza, dichiarando quanto segue:
"Ci vuole una app per la conversazione pubblica con più di un miliardo di persone. Twitter ha avuto la possibilità di farlo ma non ci è riuscito. Noi speriamo di si”.
Ma cos’è Threads? In cosa è simile a Twitter? È già possibile usarlo in Italia? A questa e ad altre domande rispondiamo nell’approfondimento che vi apprestate a leggere.
I primi numeri della piattaforma
La risposta degli utenti al post di Zuckerberg e al lancio del nuovo network è stata fin da subito positiva.
Stando a quanto riportato dai media, tra cui il portale Rai News, la piattaforma ha toccato i dieci milioni di abbonati nel corso delle prime sette ore, che sono diventati 30 milioni nel pomeriggio.
Nel giro di una settimana le iscrizioni hanno superato i 100 milioni. A dare la notizia è questa volta Il Sole 24 Ore che riporta a sua volta i dati del sito Quiver Quantitative.
Un risultato notevole se si considera che Threads è disponibile solamente negli USA e complessivamente in 100 Paesi, tra cui Canada, Giappone e Regno Unito. È invece attesa l’implementazione per l’Europa. Al momento è possibile fare un pre-order tramite App Store.
Il canale utilizzato per la promozione del nuovo prodotto Meta? Un altro social di successo, ovvero Instagram, attraverso il quale è possibile non solo accedere in automatico all’app ma anche farsi seguire dai propri follower.
L’obiettivo di Zuckerberg è chiaro: la sfida a Musk è ormai stata lanciata e Threads sembra la prima vera “minaccia” per Twitter.
Il momento è quello giusto. L’imprenditore di Tesla e SpaceX è in difficoltà per via di diverse azioni discutibili, compresa un’imposizione che ha fatto scandalo: l’obbligo di leggere, per i non abbonati, almeno 600 tweet.
Certo, i numeri fatti registrare da Threads, nonostante siano impressionanti, non possono competere con quelli del social di Musk, che naviga stabilmente sui 350 milioni di utenti.
È pur vero che siamo solo all’inizio, soprattutto se si considera la leva potente che può rappresentare Instagram, con i suoi circa 2 miliardi di utenti.
Cos’è Threads?
Partiamo dal significato della parola “threads”, che è di per sé piuttosto semplice: vuol dire infatti “discussioni”.
Entrando più nel dettaglio, il social non è altro che un’app di messaggistica che si basa su delle conversazioni testuali, i threads appunto, con cui è possibile comunicare con altri utenti oppure seguire i discorsi dei profili che interessano.
Threads si presenta quindi come una sorta di versione testuale di Instagram ed è compatibile sia con Android che con iOS.
Chi ha meno di 16-18 anni, a seconda del Paese di riferimento, può accedere al network, seppur con un profilo privato. La scelta degli account può essere analoga a quella fatta su Instagram oppure diversa.
Come funziona Threads?
Il funzionamento di Threads è piuttosto semplice. Una volta scaricata l’applicazione, non resta che accedere tramite l’account Instagram, di cui il social porta in dote diverse soluzioni: dalle descrizioni per le immagini realizzate con l’AI al supporto per screen reader.
Il nome utente è inizialmente lo stesso utilizzato su IG; può essere personalizzato successivamente.
La lunghezza dei messaggi è diversa da quelli di Twitter, per un totale di 500 caratteri (e non 280). Non solo. È possibile allegare al messaggio link, foto, video, porzioni di testo, anche in combinazione tra loro.
Non diversamente dagli altri social di Meta, si può scegliere di seguire come di farsi seguire, nonché visualizzare i threads e le riposte: pensate a quanto avviene su Instagram.
Complessivamente, il feed comprende una combinazione dei post di utenti che la persona decide di visualizzare più contenuti consigliati. Al suo interno è possibile rispondere, citare i posti di altri e ripubblicare, non diversamente da quanto avviene su Twitter.
Meta ha inoltre dichiarato che ha progettato Thread «con strumenti per consentire conversazioni positive e produttive».
Un’altra analogia con Instagram risiede nel fatto che è possibile aggiungere delle parole nascoste così da filtrare delle risposte ai thread che presentano termini specifici.
L’utente può inoltre decidere di seguire, bloccare, limitare o segnalare un profilo dal menù. Gli account bloccati su Instagram vengono pertanto stoppati anche su Threads.
Threads vs Twitter
Twitter è indubbiamente un’app che ha fatto la storia della comunicazione. Da quando tuttavia è passato nelle mani di Elon Musk, nonostante la popolarità di cui gode il magnate statunitense, ha registrato un generale malcontento: questo soprattutto alla luce di alcune scelte recenti.
Meta ha pensato di cogliere l’attimo e accelerare il lancio della nuova piattaforma, approfittando della situazione di caos che si è venuta a creare.
Il funzionamento di Threads è pressoché analogo a quello di Twitter e di altri prodotti come Mastodon: fino al 6 luglio il competitor principale del popolare network.
Musk non sta comunque a guardare. Lo conferma il fatto che recentemente Twitter ha inviato a Meta una comunicazione ufficiale in cui dichiara di riservarsi il diritto di citare la società in giudizio per via del lancio di Threads.
Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, Elon Musk ha espresso la “forte preoccupazione che Meta abbia abusato dei segreti commerciali e della proprietà intellettuale” di Twitter.
Non solo. L’imprenditore lancia l’accusa che alcuni suoi impiegati siano stati assunti per la creazione della nuova app.
Conclusioni: a quando l’arrivo di Threads in Italia?
Threads non è al momento disponibile per i paesi dell’UE. Le ragioni stanno nel fatto che l’azienda sta ancora indagando su come regolamentare la condivisione delle informazioni tra il nuovo network e Instagram.
Un tema che è attualmente oggetto di approfondimento da parte della Commissione Europea e per il quale sono attese nuove indicazioni a settembre.
Per concludere, Threads presenta un potenziale notevole e rimane una delle applicazioni da monitorare tanto per i professionisti della comunicazione digitale che per le aziende. Il tutto in attesa dei nuovi sviluppi per il lancio nell’Unione Europea e nel nostro Paese.