Twitter: cos'è cambiato con Elon Musk e le prospettive future
Twitter: cos'è cambiato con Elon Musk e le prospettive future
Segnatevi questa data: giovedì 27 ottobre 2022. È quella in cui Elon Musk ha acquisito Twitter per il valore di 44 miliardi di dollari cambiando per sempre il mondo dei social network e della comunicazione digitale.
Da allora sono circolate voci e controvoci, alimentate dallo stesso Musk e dagli sviluppi che ha portato la nuova proprietà. In questo articolo facciamo un po’ il punto delle evoluzioni che hanno visto al centro Twitter. Analizzando se, a lato pratico, per le aziende è cambiato qualcosa oppure non più di tanto.
L'acquisizione di Twitter da parte di Elon Musk
Elon Musk, a oggi stimato l’uomo più ricco del mondo, possedeva già prima del 27 ottobre 2022 una parte delle azioni di Twitter, per l’esattezza il 9,2%. L’accordo siglato in tale circostanza l’ha portato a detenere il 100% del patrimonio azionario del social, con la conseguenza di averne il pieno controllo.
Una vicenda che non ha precedenti e che ha destato scalpore, anche dal punto di vista etico. Parliamo non di un’azienda qualunque, ma di una piattaforma di comunicazione che a oggi vanta 1.3 miliardi di account e che è un punto di riferimento a livello istituzionale, economico e culturale.
Cosa ha spinto Elon Musk a muoversi in tale direzione? Parliamo di un imprenditore dallo sguardo visionario e attivissimo sui social, in particolare su quello di sua proprietà.
La decisione di detenere il pieno controllo del network è nata in seguito all’assalto di Capitol Hill, con la conseguente espulsione di Donald Trump dalla piattaforma. Le motivazioni sono state che l’ex presidente USA avrebbe utilizzato il media per fomentare l’odio tra i suoi sostenitori.
Musk ha contestato la decisione e sostenuto che così facendo non si dava modo di affermare la libertà di espressione. Non stupisce, dunque, che il primo giorno che l’ha visto come “Chief in Twit” ha dichiarato “Ora l’uccellino è libero”.
La prima operazione importante che l’ha visto protagonista è stata quella di licenziare i quattro manager chiave alla guida di Twitter. Parliamo di Parag Agrawal (amministratore delegato), Ned Segal (direttore finanziario), Vijaya Gadde (dirigente legale e politico), Sean Edgett (consigliere generale).
A oggi sono stati licenziati circa la metà dei dipendenti. Una mossa che ha messo in una situazione di crisi la società, che già da tempo non veleggiava su mari tranquilli.
La libertà di espressione secondo Musk
La libertà di espressione al centro di tutto, quindi, stando alle dichiarazioni di Elon Musk. Ma cosa intende con tale concetto? Essendo un uomo di comunicazione le affermazioni che ha rilasciato a tal proposito non mancano. E sono importanti per capire l’evoluzione del network.
La libertà di parola secondo Musk si ha quando “qualcuno che non ti piace può dire qualcosa che non condividi”. Un concetto assoluto e contrario a ogni forma che porta alla censura.
L’arrivo di Musk ha portato a una riattivazione dell’account di Donald Trump, previo sondaggio tra gli utenti. “The Donald” ha però deciso di non tornare sul social per implementare la piattaforma Truth, da lui stesso lanciata.
Reintegrato anche Kanye West: il rapper era stato bannato per una frase antisemita.
Twitter oggi: una fotografia dell’evoluzione del network
Per capire com’è cambiato effettivamente Twitter in seguito all'insediamento al comando di Elon Musk vediamo di seguito alcuni numeri:
- Forte calo degli inserzionisti pubblicitari, tra il -55% e il -71%. Il motivo è legato anche al fatto che sono stati resi possibili dalla dirigenza gli spot da parte dei politici.
- Il quarto trimestre del 2022 ha fatto registrare una diminuzione del 35% dei ricavi rispetto al medesimo periodo nell’anno precedente.
- Gli account su Twitter sono 1.3 miliardi. Gli utenti attivi, invece, sono molti meno: 368.4 milioni. Gli utenti attivi monetizzabili giornalmente a luglio 2022 erano 23.811 milioni, a fronte di un +12.02% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
- I tweet pubblicati ogni giorno sono in media 500 milioni.
- Gli utenti più attivi vivono negli Stati Uniti, seguiti in questa classifica da Giappone, India, Indonesia e Brasile.
- Twitter è la quindicesima piattaforma al mondo tra quelle più popolari.
- La persona più seguita su Twitter a gennaio 2023 risulta Barack Obama, mentre Elon Musk risulta al secondo posto.
- La maggior parte dei leader planetari (83%) usano Twitter per la loro comunicazione.
- L’80% degli utenti attivi si avvale della piattaforma tramite cellulare.
- Soltanto il 23% degli adolescenti usa Twitter. La fascia d’età più attiva è tra i 25 e i 34 anni.
- Il gradimento in Europa è aumentato del 3.8%, negli Usa è diminuito dello 0.8%.
Il costo degli annunci pubblicitari di Twitter è tra i più bassi in assoluto nel mondo dei social media: un motivo per cui diverse aziende sono tentate di investire, qualcosa che va comunque fatto nell’ottica di una comunicazione impostata in maniera accurata e all’interno di un piano di marketing.
Cosa è cambiato con la dirigenza Musk
Le statistiche che abbiamo riportato mostrano l’andamento della piattaforma, per alcuni versi stabile, per altri tutt’altro.
Il dato che più interessa è la fuga degli inserzionisti e il fatto che a investire siano soprattutto leader e aziende B2B. È per tali business, quindi, che Twitter si conferma un valido trampolino di lancio e per implementare la Brand Reputation: i fini principali per i quali viene utilizzato nell’ambito del marketing.
Il cambiamento più importante è quello che ha visto accentuare, potremmo dire, l’intento politico del network, partendo dalla vision di Musk che si è eletto “assolutista della libertà d’espressione”.
È stata inoltre concessa a ogni utente la possibilità di accedere alla spunta blu, a fronte della sottoscrizione di un abbonamento mensili pari a 7,99 dollari.
Twitter viene a oggi utilizzato dalle aziende per la Brand Reputation, come abbiamo accennato. Il modo attraverso cui agisce in tal senso è tramite la pubblicazione di contenuti di microblogging, in grado di generare un trust verso gli utenti.
Inoltre, molte imprese lo inseriscono nelle strategie di business per vedere il sentiment verso il quale si orienta il mercato azionario.
Si tratta di due azioni non facili da praticare e persino rischiose, come testimonia il caso dell’azienda farmaceutica Eli Lilly che ha subito un danno reputazionale notevole a causa di un falso tweet.
Considerazioni finali: uno sguardo verso il futuro
Il 2023 dovrebbe essere l’anno della verità per la piattaforma nell’era Musk, dal punto di vista della stabilità. Per le imprese si conferma uno strumento interessante a livello reputazionale, a patto di maneggiarlo con i guanti: una partnership con una web agency qualificata riesce in tal senso a fare la differenza.
Le dinamiche innescate da Musk potrebbero portare a un social sempre più politico e meno orientato alle imprese, ma come abbiamo accennato tutto è ancora in gioco. Sarà da vedere come reagiranno nell’anno in corso i soggetti coinvolti: stakeholder, aziende, mondo della cultura e della politica, gli stessi influencer e naturalmente la nuova dirigenza.