Cos'è la FOMO e come utilizzarla nel Social Media Marketing
I social media sono un canale che si rivela sempre più importante nella comunicazione, digitale e non solo.
Una delle caratteristiche più interessanti è quella della fidelizzazione degli utenti, i quali si trovano a rimanere costantemente aggiornati sulle persone che seguono pubblicando a loro volta, cosa che però non tutti fanno con altrettanta frequenza.
Parliamo di un tratto comune alle diverse piattaforme e che vede al centro l’interazione con amici, familiari e influencer. Tale abitudine può però sfociare nella cosiddetta FOMO (Fear Of Missing Out), un fenomeno che, se ben sfruttato dalle aziende, si rivela efficace per aumentare le vendite e persino la reputazione.
In questo articolo analizziamo in cosa consiste e come utilizzarla nel Social Media Marketing.
Cos’è la FOMO?
L’espressione Fear Of Missing Out significa, tradotta a livello letterale, “paura di perdere qualcosa”.
Ed è questa la valenza più autentica della FOMO, una vera e propria ansia sociale che contempla al suo interno la paura di non cogliere opportunità che si rivelano piacevoli: tra queste c’è la partecipazione a eventi a cui hanno invece modo di accedere altri soggetti.
Il termine non ha soltanto una valenza sociologica e culturale: è infatti ampiamente noto nell’ambito del marketing e in particolare in quello inerente i social media.
Viene adoperato per descrivere il senso di urgenza e disagio che le persone provano nel momento in cui vedono profili differenti dal proprio intenti a godersi qualcosa che stanno perdendo.
La FOMO, in realtà, interessa da sempre la società di massa in quanto promotrice dell’individuo e delle sue necessità, incentrata su di esso e sulla sua voglia di emergere, di perfezione: un aspetto che porta, inevitabilmente, ansia e competizione.
La sua matrice originaria è quindi in quella sorta di sottofondo che vede al centro commenti, foto, a fronte della condivisione di ogni attimo, di ogni notizia. Un tratto diventato persino uno status, soprattutto in seguito all’introduzione nei dispositivi mobile dei social media.
Agli antipodi della FOMO troviamo un’altra condizione: quella della Joy Of Missing Out o più semplicemente JOMO. Parliamo di una situazione opposta e complementare, in cui è assente l’ansia da prestazione ma vi è la voglia di staccare e dedicarsi un po’ di tempo.
La JOMO è quindi incentrata sempre sull’individuo, ma senza il costante confronto con l’altro: al centro viene messo il benessere e il relax.
Alcuni dati sulla FOMO e sulle sue cause
Partiamo con un dato rilevante: il 63% degli utenti della Gen Z e il 45% dei Millennial ha ammesso di sentire una condizione di FOMO con regolarità e quindi nella vita di tutti giorni.
Ma come mai si tratta di una percentuale così alta? La ragione principale sta nel fatto che parliamo di un target che si trova ad avere una vita sociale attiva e ad acquisire esperienze che portano a definire un’identità che si rivela tanto individuale quanto collettiva: ciò vale sia per la Gen Z che per i Millennial.
Il gruppo assume una valenza assoluta, a fronte della creazione di situazioni in cui chi si sente lasciato fuori lo vive in maniera ansiogena, visto il profondo contatto tra vissuto personale e condivisione interpersonale. Non stupisce perciò che a essere più colpiti siano i giovani.
Sapete quante volte controllano il telefono coloro che sono affetti da FOMO? Circa 85 al giorno. Pertanto, la sua insorgenza è maggiore in presenza degli eventi: circa il 44% delle persone per quanto riguarda gli eventi.
Quando si verifica la FOMO? Nel momento in cui il singolo si sente con un’autostima al ribasso, potremmo dire: percepisce di avere una minore autonomia, si confronta con gli altri e si svaluta, uscendone sconfitto o perdente.
Quale categoria di individui è più a rischio di FOMO? Quella che utilizza i social media con maggiore frequenza, una pratica che porta a immedesimarsi maggiormente nelle esperienze altrui.
FOMO: le strategie di marketing più efficaci
La FOMO si rivela una leva potente nell’ambito del marketing. La ragione sta soprattutto nel fatto che permette di mostrare agli utenti che dimostrano interesse l’esperienza positiva conseguita da altri, generando un processo per cui desiderano avvalersene a loro volta.
Alla base di una strategia che tiene conto della FOMO, ma vale anche per la JOMO, c’è l’esigenza di fare in modo di proporre soluzioni che soddisfino le esigenze degli utenti: vale per i servizi come per i prodotti.
Il tratto che distingue le tecniche della FOMO è, quindi, lo sviluppo di una sorta di “sense of urgency” per arrivare primi e far parte del gruppo vincente di quanti decidono di ottenere una certa soluzione, da percepire come attrattiva e cool.
Il target ideale, come è facile dedurre, è quello degli appartenenti alla Gen Z o a quella dei Millennial. Non c’è bisogno di creare messaggi aggressivi, anzi: bisogna agire sulla persuasione e su una comunicazione che evidenzi l’esclusività e il fatto conclamato che una certa cosa piace ad un numero importante di persone.
Quali sono le strategie di marketing più efficaci nel caso della FOMO? Vediamole insieme nel dettaglio.
FOMO e Influencer Marketing
La tecnica più utilizzata nel caso di un target FOMO è quella dell’Influencer Marketing: questo tipo di utenti sono soliti fidarsi del parere degli influencer. Che dovranno venire scelti con attenzione, in linea con la comunicazione del brand e i suoi valori.
Non per forza macro o star influencer: vanno benissimo collaborazioni con creatori di contenuti che hanno meno seguito ma sono più specifici e che risultano quindi più credibili quando propongono qualcosa.
Il meccanismo che scatta in questi casi è quello dell’imitazione: lo fa quell’influencer, allora lo faccio anch’io.
FOMO: il valore aggiunto del Social Proof
In maniera simile all’Influencer Marketing agisce il Social Proof: una soluzione che permette di mostrare ai potenziali clienti come diversi soggetti si stiano avvalendo di un determinato prodotto o servizio.
Si tratta della versione moderna del classico passaparola, diffusa sia sulle Instagram Stories che come sulle altre piattaforme, dove gli utenti rilasciano recensioni in cui mostrano, in maniera spesso spontanea, quanto un certo format risulti interessante e valido.
Come implementare il Social Proof? Semplicemente facendo in modo che gli utenti si sentano incoraggiati e coinvolti a taggare i brand e a condividere la propria esperienza.
Le soluzioni limited edition: perfette per la FOMO
La strategia, in questo caso, è incentrata sulle soluzioni limited edition oppure con offerta a tempo. Si fa quindi leva sull’esclusività e sull’urgenza di acquistare prima che l’opportunità vada perduta.
La FOMO viene accostata a un concetto quale quello di scarsità del bene (scarcity), che non risulta disponibile in quantità importanti e che perciò richiede di attivarsi il prima possibile: una leva di acquisto molto efficace.
L’importanza di uno storytelling efficace in chiave social sharing
La condivisione è semplicemente la base fondante delle piattaforme digitali. Fondamentale, per incentivare quello meglio noto come social sharing, la realizzazione di contenuti progettati all’insegna dell’autenticità e che spingono spontaneamente all’azione, coinvolgendo il pubblico e incentivando al re-post.
Sarà essenziale, inoltre, creare attesa, preparando il contenuto con dei post preliminari: è così che si attiva in maniera diretta la FOMO. Il tutto senza comunque esagerare, a fronte di una balance ottimale, dal momento che, diversamente, si rischia di deludere in occasione del lancio.
Conclusioni
La FOMO è un fenomeno sociale e culturale che ben riflette il sentimento intrinseco dell’epoca presente. Si tratta di qualcosa da portare a proprio vantaggio per le aziende, su cui far leva con strategie di marketing di uso comune.
A fare la differenza è, come sempre del resto, un loro utilizzo mirato e consapevole: per questo è utile conseguire una partnership con una realtà come una web agency, capace di elaborare di volta in volta la modalità più adatta rispetto alla singola situazione. È così che la FOMO si traduce in un’importante leva per aumentare le vendite e di conseguenza il fatturato.