Cosa sono gli Heading Tag e come ottimizzarli in chiave SEO
Gli Heading Tag svolgono un ruolo cruciale all’interno della SEO e del copywriting. Permettono di ottimizzare la User Experience, da desktop come da mobile, e il posizionamento sui motori di ricerca.
Si tratta di porzioni di testo che vanno scritte secondo l’adozione di tecniche ben precise. Non basta, infatti, avere una buona penna nel Digital Marketing, occorre saper maneggiare determinate conoscenze e strumenti. Qualcosa che si rivela essenziale in particolar modo quando si parla di Heading Tag, scopriamo perché.
Cosa sono gli Heading Tag?
Gli Heading Tag o tag di intestazione HTML sono quelle parti di contenuto che vengono inserite in una pagina web sotto forma di titoli e sottotitoli. Permettono di facilitare la lettura di un documento digitale: da un semplice insieme di parole diventa qualcosa di più strutturato, a livello sia prettamente testuale che grafico.
Il risultato è una sorta di gerarchia sia semantica che visiva, composta da intestazioni a cui seguono i paragrafi.
Gli Heading Tag sono formattati in maniera differente, a seconda del tag di riferimento. Ne esistono in totale sei, anche se solitamente si utilizzano soltanto i primi tre, spesso bastano già i primi due: sono più che sufficienti per dare al contenuto un aspetto più gradevole e di pratica consultazione.
I vantaggi degli Heading Tag
Gli Heading Tag consentono di ottenere molteplici vantaggi. Vediamo insieme quelli più rilevanti:
- La User Experience ne trae beneficio, complice una navigazione per gli utenti più confortevole all’interno del documento e del sito nel suo complesso.
- La loro presenza agevola l’analisi effettuata dai motori di ricerca tramite gli spider, che hanno così modo di individuare repentinamente il codice HTML e le frasi che si trovano nei diversi Heading Tag. Il motore di ricerca ha quindi un’immediata comprensione dell’argomento trattato, individuando in quali contesti tende a risultare rilevante.
- Gli Heading Tag vengono percepiti dagli utenti come una mappa o una bussola, aiutando a comprendere il contenuto e dando delle informazioni su come orientarsi. Rendono il documento più leggibile e fruibile, mettendo il focus esattamente dove deve essere.
Provate a pensare come diventa una pagina senza gli Heading Tag: capire di cosa si parla diventa molto più complesso, per chi legge come per il motore di ricerca.
Come funzionano gli Heading Tag
Dal punto di vista tecnico, ogni pagina web viene di prassi codificata tramite il linguaggio HTML, il quale consente di strutturare i diversi elementi di testo all’interno della singola pagina in base alla funzione da assolvere; ciò risulta possibile grazie anche all’utilizzo degli Heading Tag.
Come abbiamo accennato poc’anzi, il codice HTML classifica queste parti in base a sei livelli: vengono identificate tramite la lettera “h”, quella appunto di “heading”, “titolo” in inglese.
Nel momento in cui si va a scrivere qualsiasi contenuto sul web è possibile utilizzare tali intestazioni. Ciò dovrebbe essere fatto sempre, in realtà, è una buona pratica della SEO e del Content Marketing.
L’importante è rispettare l’ordine gerarchico, partendo dall’H1, per poi passare all’H2, all’H3 e così via fino all’H6. Quello che stiamo provando a dire è che non è possibile andare dall’H1 direttamente all’H3, per fare un esempio. Questa definizione grafica è la base stessa del concetto e dell’impostazione degli Heading Tag.
Vediamo il funzionamento generale degli Heading Tag in tale ottica:
- H1: indica l’argomento di cui si parla, rendendolo esplicito. È il titolo per eccellenza e ha una formattazione ad hoc: deve essere posto più in risalto degli heading successivi. Nel testo può essere inserito soltanto un H1, cosa che non vale di per sé per gli altri H.
- H2 e H3: fungono da sottotitoli. Sono formattati secondo una grandezza più piccola rispetto all’H1; l’H3 è più piccolo dell’H2.
- H4, H5 e H6: servono più per inserire approfondimenti, informazioni di servizio e aggiuntive come quelle inerenti i contatti, un disclaimer, il copyright e via dicendo.
H1 e Tag Title
L’H1 va distinto dal Tag Title: i due elementi possono infatti coincidere dal punto di vista della scrittura, ma non sono esattamente la stessa cosa. Se l’H1 risulta visibile dagli utenti, ciò non avviene con il Tag Title, una parte dedicata in prevalenza all’attenzione dei motori di ricerca.
Il Tag Title non si trova infatti nel corpo della pagina ma nell’intestazione, dentro la barra del titolo situata nel browser, ed è la componente principale dello snippet nelle SERP dei motori di ricerca. A livello di ottimizzazione è di per sé più importante dell’H1, che non va comunque trascurato dal momento che influisce sul posizionamento della pagina.
Inoltre, il Title contiene al suo interno una promessa per gli utenti; l’H1 si impegna a mantenerla: deve essere più descrittivo. Il Title non può superare un certo numero di caratteri, altrimenti viene troncato in automatico dai tool dei motori di ricerca.
L’H1, per sua stessa natura, consente di ottenere un equilibrio tra UX e SEO. Deve perciò essere chiaro, conciso seppure non vi sia un limite esatto di parole o caratteri, accattivante e al contempo informativo. Dovrà, naturalmente, contenere le parole chiave individuate durante la keyword research.
Visti i numerosi punti di contatto, nulla vieta che H1 e Title coincidano da un punto di vista puramente semantico: una soluzione valida soprattutto se la query risulta ristretta; permette di rafforzare e potenziare il messaggio che viene veicolato.
Una strategia che ne contempla la diversificazione si rivela invece quanto mai interessante perché rispecchia maggiormente i principi che stanno alla base dei due elementi.
Quale modalità usare? Dipende, non c’è una regola fissa. La SEO e il copywriting non sono scienze esatte e non presentano regole assolute. Ogni caso, ogni situazione è diversa, l’importante è adottare la tecnica di volta in volta più pertinente.
Conclusioni: gli errori da non fare con gli Heading Tag
Abbiamo visto cosa sono, come funzionano e in linea generale come vanno utilizzati gli Heading Tag: strumenti fondamentali e di per sé piuttosto semplici della SEO e del copywriting.
Come tutte le cose semplici, sono in realtà alquanto complessi da maneggiare e richiedono competenze ad hoc e una certa esperienza. Per questo affidarsi a dei professionisti come quelli che si possono trovare in una web agency si rivela in grado di fare la differenza, ottimizzandone i vantaggi.
Ci sono infine degli errori che è bene evitare il più possibile, quando si parla di Heading Tag. Il primo lo abbiamo già citato: bisogna sempre rispettare la gerarchia, non farlo vuol dire non usare questo sistema e creare confusione, a chi legge e al motore di ricerca.
L’altro criterio a cui attenersi sempre è la pertinenza: gli Heading Tag devono essere correlati al testo a cui si riferiscono, senza mai apparire superflui. Ogni parola ha un peso nella comunicazione, e questo vale anche per quella digitale. L’uso eccessivo degli Heading Tag, quindi, si rivela controproducente.