20.02.2025

DeepSeek: cosa c'è da sapere sull'Intelligenza Artificiale made in China

Oggi torniamo a parlare di intelligenza artificiale e vi raccontiamo qualcosa di più su DeepSeek: la nuova piattaforma Made in China. Entriamo nel vivo.

DeepSeek: cosa c'è da sapere sull'Intelligenza Artificiale made in China

Da quando ChatGPT ha fatto la sua comparsa nel 2022 – anche se OpenAI, la società che l’ha ideato, è stata fondata nel 2015 – l'Intelligenza Artificiale generativa non si è limitata a far parlare di sé, ma ha dato vita un vero e proprio mercato.

Potevano forse le aziende cinesi stare a guardare? Naturalmente no e lo hanno fatto con una piattaforma di cui si sente parlare parecchio già da un po’. Il suo nome è DeepSeek e nell’approfondimento di oggi vi raccontiamo qualcosa di più.

Cos’è DeepSeek?

2024: Liang Wenfeng, lancia DeepSeek, un assistente di Intelligenza Artificiale generativa che funziona secondo un modello open-source e in quanto tale risulta accessibile a tutti.

Si distingue per la capacità di coniugare costi e benefici, cosa che lo ha reso immediatamente di successo, scuotendo la Silicon Valley e i mercati.

Ma cos'è, esattamente, DeepSeek? Si tratta di un'assistente AI made in China, configurato sulla base del modello DeepSeek-V3 (inizialmente DeepSeek-V2), che, come abbiamo già accennato, è sia gratuito che in grado di garantire performance di alto livello.

Rispetto ad altre piattaforme denota comunque dei limiti, inclusa quella, tutt'altro che secondaria, relativa alla creazione delle immagini.

L'investimento per lo sviluppo del programma è stato decisamente inferiore a quello conseguito da parte delle realtà statunitensi, le quali spendono molto di più per addestrare i propri programmi con LLM, ovvero Large Language Model.

La proporzione è notevole: 6 milioni di dollari (questa la cifra dichiarata da DeepSeek), contro i centinaia di milioni di dollari messi in campo dalle altre realtà del settore.

Come è stato possibile raggiungere dei risultati degni di nota? Sono state acquistate delle schede Nvidia GPU più economiche che, in quanto tali, denotano performance inferiori.

Il messaggio lanciato alle aziende è stato il seguente: “la nostra AI costa meno, ma potete implementarla voi”. Inutile dire che la scommessa è stata vinta al 100%, seppur con qualche criticità.

Chi è Liang Wenfeng, l’imprenditore che sta dietro DeepSeek

Da dove nasce DeepSeek? Per comprenderlo non resta che apprendere qualcosa di più sull’imprenditore che l'ha lanciata: Liang Wenfeng. Il suo nome era poco conosciuto nell'ambiente poiché nessuno si aspettava che una simile impresa potesse riuscire a un'azienda di piccole dimensioni, come effettivamente è avvenuto. Ma andiamo con ordine.

Wenfeng è un outsider quarantenne originario di una città del Guandong; suo padre è un maestro elementare. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, ha manifestato fin da subito una passione insaziabile nei confronti della tecnologia, che l'ha portato a iscriversi e laurearsi presso l'Università di Zhejiang in Intelligenza Artificiale.

Oltre ad avere alle spalle un background da studioso di alto livello, corroborato da un'ampia esperienza nel campo della computer vision nonché dei big data, si distingue per un percorso parimenti degno di nota conseguito nel panorama della finanza.

Nel 2015 Liang Wenfeng ha fondato un hedge fund denominato High-Flyer (Huanfang Quantitative), integrando Intelligenza Artificiale e soluzioni di trading, elevando l’AI come focus dei propri investimenti a partire dal 2017.

Il fondo ha vissuto momenti di forti alti e bassi, ma ha saputo resistere alle varie crisi in cui si è trovato investito. E si è potuto avvalere di un team che si è specializzato nella padronanza dei chip conseguiti da Nvidia: un elemento che ha fatto la differenza quando poi avvenne la progettazione di DeepSeek.

Il progetto è stato da subito molto ambizioso perché, come dichiarato da Wenfeng, “la maggior parte delle aziende cinesi copia e adatta, noi vogliamo creare”. Ha aggiunto, in un'altra dichiarazione, una frase altrettanto potente: “vogliamo ridefinire le regole dell'innovazione”, cosa che è stata fatta con un modello accessibile e competitivo. Ecco da dove prende forma DeepSeek.

I punti di forza di DeepSeek

C'è una frase di Liang Wenfeng che più di ogni altra mostra i punti di forza di DeepSeek: “l’innovazione non si protegge con il segreto, ma con la velocità e la capacità di adattamento”.

Ha poi aggiunto, sfidando apertamente l'azienda di Sam Altman: “anche OpenAI non può impedire agli altri di recuperare terreno”. Vediamo come si è mosso entrando più nei dettagli.

Una filosofia vincente che si basa sulla riduzione dei costi

Il punto di maggior forza di DeepSeek è la stessa filosofia che sta alla base della sua innovazione, che si fonda su una mentalità che vuole essere vincente e protagonista, coniugando ricerca e accessibilità. C'è da dire che il prezzo è l’elemento che la rende maggiormente interessante.

Ciò è stato possibile attraverso una riduzione considerevole dei costi: il fattore che ha permesso l'elaborazione di un modello open source. In questa direzione pare che si stiano muovendo persino le multinazionali statunitensi, inclusa Meta, attive nell'intento di capire come è stato possibile lavorare con un investimento così ridotto.

La particolare capacità di ragionamento di DeepSeek

C'è poi da aggiungere la capacità di ragionamento particolare della piattaforma, che si rivela adatta in alcuni contesti particolari oggetto di analisi da parte di soggetti terzi: aziende e attori istituzionali.

Pare infatti che la nuova IA sia in grado di scomporre un determinato quesito/problematica in fattori più elementari, per poi affrontarli uno a uno nei dettagli. Riesce dunque a entrare più nei particolari.

La questione hardware e la velocità di realizzazione

DeepSeek è stata sviluppata da un numero “contenuto” di schede Nvidia. C'è però un “ma” che non è chiaro: come ha fatto ad averle? Non è dato saperlo anche perché la stessa Nvidia ha definito DeepSeek un “eccellente progresso per l'intelligenza artificiale”, limitandosi a questo.

La questione più interessante rimane un'altra, in realtà. La piattaforma cinese ha battuto sul tempo potenziali concorrenti più agguerriti, facendo in fretta a proporre un modello che si sta rivelando sempre più di successo.

Deepseek è disponibile in Italia? A che punto siamo

Nel momento in cui scriviamo, l’app di DeepSeek non appare disponibile sia per i dispositivi Android che per quelli iPhone.

La ragione è il fermo stabilito da parte del Garante della Privacy.
La situazione non è molto diversa da quanto accaduto nel 2023 con ChatGPT: siamo perciò in una fase di stallo (e di attesa), che perdurerà fino a quando le parti non si saranno chiarite e avranno trovato un accordo.

E chi ha già scaricato il programma? Lo può continuare a utilizzare, sia che l'operazione sia stata fatta da smartphone che da pc. Il servizio è pertanto fruibile tramite browser, su pc e su smartphone, nonché da Huawei Store.

Conclusioni

DeepSeek è una delle novità più interessanti nel panorama dell'Intelligenza Artificiale generativa e per le sue stesse caratteristiche ha tutti i numeri e le qualità per competere con giganti come Google e OpenAI.

Ci sono tuttavia dei limiti, almeno in Italia, e sono quelli stabiliti dal legislatore. In attesa di ulteriori sviluppi occorre tenere gli occhi aperti e capire quale sarà la strada percorsa a livello locale e globale, a livello normativo e imprenditoriale.

Una cosa però è certa: una nuova porta è stata aperta nel settore e non sarà priva di conseguenze, perché il progresso non si può fermare, soprattutto in un'epoca come quella odierna che vede il connubio tra digitalizzazione e globalizzazione.