Google: chi sono i Quality Raters. Un approfondimento alla luce dell'ultimo aggiornamento

Abbiamo parlato recentemente dei Quality Raters a proposito dell'aggiornamento delle Guidelines di Google avvenuto a gennaio 2025.
Si tratta di una squadra composta da oltre 16.000 persone che si occupano di ottemperare una funzione ben precisa: verificare il rispetto delle linee guida stabilite dal Gigante di Mountain View per la pubblicazione dei contenuti, “stanando chi non vi si attiene”.
Il fine ultimo è quello di assicurare un servizio ottimale agli utenti quando effettuano delle ricerche, garantendo un'informazione corretta, trasparente e basata su un criterio di meritocrazia: chi si trova ai primi posti delle SERP vi appare perché davvero risponde alle domande poste da chi naviga online.
Nell'approfondimento di oggi entriamo ancora più nel dettaglio, analizzando chi sono i Quality Raters e come lavorano.
Quality Raters di Google: di chi parliamo
La figura dei Quality Rater è stata introdotta a partire dal 2002. Parliamo di professionisti che si interessano di verificare che i risultati presenti all'interno delle SERP degli utenti rispecchino i parametri stabiliti da Google.
Per dirlo con parole ancora più semplici, questi esperti si occupano di valutare, testare e persino revisionare quanto viene pubblicato online e compare nelle ricerche di Google.
I contenuti devono infatti rispondere a determinati criteri – la maggior parte dei quali ottemperano il puro e semplice buon senso –, esplicitati da Big G. all’interno di Guidelines dedicate e aggiornate periodicamente.
A dirla tutta, le prime linee guida ufficiali sono apparse soltanto nell’agosto 2022, facendo chiarezza sul ruolo di questo team e sul modo in cui lavora, fino ad allora avvolto dal mistero.
Questo documento ufficiale, che come abbiamo visto è stato oggetto di modifiche recentemente, ha fornito delucidazioni su quelle che erano soltanto ipotesi, speculazioni.
Pertanto, a essere oggetto di valutazione sono sia i risultati sponsorizzati sia quelli organici.
Come entrare a far parte del team
Il team dei Quality Raters è particolarmente soggetto a un ricambio costante. Nella maggior parte dei casi è composto da professionisti che vengono assunti tramite contratti temporanei o comunque a termine.
Il rinnovo della collaborazione è contemplato, ma non si tratta comunque di contratti a lungo termine né tantomeno a tempo indeterminato: una scelta portata avanti da Google per una ragione ben precisa.
L’intento è evitare che possano sussistere delle interferenze tra il ruolo di questi professionisti e il fine ultimo di garantire un servizio di valutazione imparziale, attendibile ed efficace.
Siccome quella del QR una posizione piuttosto ambita, Big G. ha preferito mantenere il più assoluto riserbo su come intraprendere questo tipo di carriera.
Non c’è un percorso particolare da seguire per quanto riguarda la formazione, anche se il campo di riferimento è la comunicazione online e in particolare ambiti quali content marketing, ricerca online e simili.
Un altro requisito è l’utilizzo di piattaforme e programmi digitali. Google assicura comunque un percorso formativo iniziale, integrativo a quello che già si possiede.
Pare persino che manchi un ufficio a cui inviare il proprio curriculum: sarebbe infatti Google stesso a contattare direttamente delle persone potenzialmente valide. Lo fa per lo più attraverso delle aziende subappaltanti.
I QR al momento sono circa 16.000 ma in questi oltre vent’anni pare si siano alternate in tale mansione milioni di individui sparsi per il mondo. Prima di poter essere a tutti gli effetti operativi devono superare dei test sulle linee guida, che devono conoscere e padroneggiare perfettamente.
Di cosa si occupa un Quality Rater
I Quality Raters sono attivi a livello locale, ovvero in una determinata area geografica che conoscono bene, con cui devono avere una spiccata e autentica familiarità culturale e linguistica.
Come mai? Ciò appare imprescindibile in quanto è necessario che si immedesimino nel modo in cui gli utenti fanno delle ricerche online, per riuscire a comprenderlo al meglio, insomma.
Si tratta di presupposti essenziali per fare delle valutazioni che, inevitabilmente, sono personali, prima ancora che oggettive.
Quali sono i compiti di un Quality Rater? Si tratta principalmente di quelli che seguono:
- Verificare le componenti che si interfacciano con gli algoritmi di Google.
- Contemplare, quando è necessario, delle penalizzazioni o dei cali di ranking a causa del mancato rispetto di alcuni parametri o per via di violazioni consapevoli.
- Contribuiscono a invalidare il posizionamento dei risultati organici nelle SERP, seppur in maniera indiretta.
- Contribuiscono affinché le pagine rintracciabili online risultino di qualità.
- Ogni QR assegna un punteggio base all’interno delle proprie analisi, in relazione al rispetto delle linee guida di Google.
- Aiuta inoltre il motore di ricerca ad avere maggiore sicurezza per quanto concerne il corretto funzionamento dell’algoritmo, rivelandosi di supporto al machine learning.
Il processo dietro alle valutazioni, ovvero il Rater Task
Il processo di valutazione è stato definito da Google con la denominazione di Rater Task. Ecco come funziona:
- Big G. genera un campione che contiene delle ricerche, il quale viene analizzato da parte di un team di valutatori.
- I QR conseguono dei task, così da esaminare più proposte di classifica.
- Elaborano un’analisi di aspetti correlati al miglioramento dei risultati nelle SERP degli utenti, in particolare per quanto concerne l’ortografia.
- Il focus è perciò su due lati:
- Page Quality, ovvero la qualità della pagina, se tutto appare in ordine oppure il contenuto denota dei rischi.
- Needs Met, ovvero la soddisfazione dei bisogni di chi svolge la ricerca, la pertinenza rispetto al search intent.
Stabilire il ranking è un compito complesso e multisfaccettato, di cui cogliere tutte le dimensioni rilevanti è pressoché impossibile. È certamente anche per questo che Google non smette di interrogarsi, aggiornando le proprie linee guida e cercando di avere più punti di vista e strumenti.
Nello svolgimento del proprio lavoro i QR si avvalgono dei principi EEAT, acronimo di Experience, Expertise, Authoritativeness, Trustworthiness (ovvero Esperienza, Competenza, Autorevolezza e Affidabilità), nell’ottica di migliorare il servizio complessivo del motore di ricerca.
Un giudizio di questo tipo viene influenzato da diversi fattori, a cominciare dal topic, trattato nel rispetto delle linee guida e delle dinamiche del singolo argomento.
Conclusioni: l’importanza del lavoro dei Quality Raters alla luce dell’ultimo aggiornamento
I Quality Raters si limitano a valutare, non prendono decisioni vere e proprie. Le loro posizioni, tuttavia, hanno ripercussioni sulla brand reputation e sulla visibilità che detiene un determinato marchio o persona che vuole emergere online.
Per gli addetti ai lavori, così come per le aziende, la conoscenza delle linee guida è uno strumento in più per capire come muoversi in quel mare pieno di pesci che è Google, acquisendo maggiore consapevolezza su quali sono le regole nonché sulla loro evoluzione.
L’aggiornamento di gennaio 2025 è stato sotto questo aspetto particolarmente importante, poiché ha fatto luce sull’uso dell’IA, che non è di per sé “bannata” da Big. G.: deve però essere adoperata in maniera consapevole e come mezzo, verificando la coerenza e pertinenza delle informazioni.
La qualità dei contenuti continua a essere al primo posto, insieme a pratiche SEO che esulano da quelle altresì note come Black Hat, in quanto scorrette e vietate.
Cosa che vale anche per i format di tipo SPAM, sempre più combattuti da Google e monitorati dai Quality Raters, il cui lavoro appare quanto mai cruciale, mostrando fattivamente i parametri considerati dal popolare motore di ricerca.