Cinque domande per pianificare un progetto web
Ogni operazione di marketing, anche quella all’apparenza più semplice, è frutto di un lavoro di progettazione, dove la creatività incontra la tecnica e nulla può essere lasciato al caso. Perché è come se ci fosse una grande città, fatta di strade diverse; una buona viabilità si ha quando sono interconnesse, di modo da raggiungere un determinato luogo nel minor tempo possibile, adoperando il mezzo più idoneo allo spostamento. Nel marketing i risultati si vedono in tempo reale e quando non è possibile trovare una certo punto d’interesse significa che qualcosa non ha funzionato.
Per questo quando si decide di preparare un progetto web in una startup non basta lanciarlo in quella metropoli senza confini che è internet, col rischio che non sia visibile, raggiungibile, fruibile. Prima di partire è indispensabile prepararsi, proprio come quando si fa un viaggio: partireste senza avere chiaro (e predisposto) tutto quello che vi serve? Il marketing ci insegna questo: a progettare con accuratezza prima e durante, per essere in grado di poter ovviare a quegli imprevisti, quelli sì, che fanno parte della vita.
1) Il mio progetto marketing è in un’ottica di brand identity?
Internet è tante cose, in primo luogo una rete di telecomunicazioni che collega elaboratori a livello mondiale. Nonostante la sua invenzione sia relativamente recente (il primo sviluppo importante risale al 1969) è oggi il canale di informazione esistente più importante, anche perché è alla base degli altri mezzi di comunicazione: come farebbe, oggi, un giornalista o una qualsiasi persona a cercare, trovare, dare informazioni se non avesse internet?
Prima di cominciare è bene, quindi, essere consapevoli che definire un piano di marketing rimane la prima mossa importante da fare e quindi aver chiari sia i motivi per cui si è creata la startup, sia quali obiettivi si vogliono raggiungere. Al giorno d’oggi si sente parlare spesso di brand identity, ovvero tutti quegli elementi che identificano l’azienda e il modo in cui essa si pone verso l’esterno. Il sito online, essendo uno degli elementi chiave dell’immagine dell’azienda, è necessario si inserisca all’interno di questo concetto, diventandone la bandiera. Il sito online è il punto chiave della brand identity, ancora di più quando si tratta di una startup, ovvero un’impresa scalabile, replicabile, ma soprattutto altamente innovativa e che si propone di rispondere a dei problemi per cui non aveva una soluzione.
La brand identity consente di posizionare il brand in un’ottica di successo. Per riuscire in questo intento è necessario avere chiaro chi si è e comunicarlo chiaramente. È indispensabile, quindi, partire dall’analisi del brand, di tutte le sensazioni che gli utenti gli attribuiscono, sia positive che negative.
Pianificando attraverso un piano di marketing capace di avere allo stesso tempo uno sguardo sia micro che macro, si costruirà una base solida capace di dare stabilità nel tempo proprio alla brand identity. Tutti gli strumenti web, dal sito ai social, andranno concepiti in tale ottica.
2) Quale target di persone voglio raggiungere?
Una fase cruciale è quella di definizione, in un’ottica di brand identity, del target. Il termine “target” letteralmente significa “bersaglio” e in marketing indica l’insieme di persone che si vogliono raggiungere attraverso la comunicazione del prodotto e/o servizio e quindi coloro a cui si è pensato nella progettazione dell’azienda.
La domanda da avere chiara in questa fase di analisi di un progetto web, è: a chi mi rivolgo? Definire un target significa comprendere le caratteristiche di quelle persone che compongono un determinato segmento di mercato, e quindi: chi sono i clienti a cui ci si rivolge, quali sono i loro elementi distintivi, cosa li spinge all’acquisto, quali opinioni hanno.
Individuare e poi gestire il target di riferimento significa indirizzare la comunicazione e il posizionamento dell’azienda sul mercato nella strada giusta, nell’obiettivo di raggiungere quelle persone che l’azienda ha come suo referente naturale attraverso il giusto mix degli strumenti mediatici.
Il target è importante che sia definito in maniera coerente, in sintonia con la brand identity della startup e i suoi obiettivi. Gli elementi di base da considerare sono età, sesso, reddito, stato civile, livello di istruzione, occupazione, ma più si andrà a fondo più sarà facile colpire il bersaglio. Da questo punto di vista, individuare delle nicchie di persone da raggiungere è un’ottima opportunità per una comunicazione mirata e, di conseguenza, efficace.
3) Chi sono i miei competitors?
Nella definizione del target un aspetto importante, nella nostra analisi, è quello dei competitors. Procedendo per domande, quella da farsi adesso sarà: cosa fanno gli altri? È bene partire dall’individuazione, in primo luogo, di chi sono i nostri diretti concorrenti, ovvero i competitors della mia startup. Tra questi, individuare quelli che presentano contenuti web che risultano virtuosi e apprezzati dal target e, conseguentemente, un risultato, è importante: un modo per vedere quale strada funziona e scartarne un’altra alla quale si era inizialmente pensato, una sorta di bussola con cui orientarsi nell’elaborazione del progetto web per trovare la chiave armonica nel posizionamento online della startup.
Una volta fatta l’operazione di targeting e analizzati i competitors, sarà più facile definire i contenuti, le strategie e gli obiettivi che si vogliono ottenere.
4) CMS e SEO sono due aspetti importanti: li ho definiti con accuratezza?
Passiamo adesso alla creazione del sito web, una sorta di manifesto web della nostra startup. Lo strumento di realizzazione è il cosiddetto CMS, acronimo di Content Management System, termine che indica quei software che semplificano la vita nella gestione del sito web. Trovare quello più idoneo alle proprie esigenze sarà fondamentale per il risultato finale. Nello specifico, Wordpress, il CMS più famoso, è perfetto quando il nostro sito è un prodotto semplice o un blog (ma si adatta anche a esigenze ecommerce tramite WooCommerce); per uno shop un po' più complesso si consiglia Magento, in alternativa Prestashop.
Poi ci sono ovviamente le soluzioni ecommerce custom. Il CMS più diffuso è attualmente Wordpress, motivo per cui la maggior parte degli investimenti tecnologici converge in questa direzione, con l’ideazione di plugin sempre più all’avanguardia. A seconda degli elementi analizzati in precedenza sarà opportuno indirizzare la scelta del CMS. Perché in un progetto marketing nessun elemento, soprattutto se cruciale come il sito web, può essere improvvisato.
Soffermiamoci un attimo su un altro aspetto, quello del posizionamento SEO, ovvero il posizionamento sui motori di ricerca. Saper maneggiare bene le tecniche SEO vuol dire poter dare al proprio sito la giusta visibilità online e quindi essere trovati. Indispensabile, vero?
5) Sono solito fare la data analysis?
L’analisi dei dati è un qualcosa di trasversale rispetto alle fasi che abbiamo visto finora: più che un elemento a sé è una pratica da fare costantemente, fin dalla definizione della brand identity. I dati, nel marketing, sono una vera e propria miniera e avere informazioni (e analizzarle) per quanto riguarda il target, i competitors, ma anche nella comparazione di CMS diversi risultano tutti elementi di vitale importanza non solo per il lancio sul web ma in un’ottica generale di mantenimento dell’azienda sul mercato.
La data analysis permette di capire che cosa succede, perché l’utente fa un’azione e non un’altra, che cosa funzione nella comunicazione online e cosa no.
Analizzare i dati è una pratica virtuosa da fare sempre, anche una volta che il progetto web della startup è stato lanciato nell’etere. Anche perché per capire quale strategia è vincente è indispensabile comparare i dati raccolti in periodi di tempo diversi, verificando che siano coerenti rispetto alle strategie e agli obiettivi del progetto.
Una volta che sei online ricorda che questo non è altro che il primo passo: nuovi piani di marketing ti attendono per continuare a fare in modo che il tuo sito, la tua comunicazione, la tua startup resista nel tempo e sia capace di restare sulla cresta dell’onda. Dovrai curare la brand identity, con una strategia di marketing ad ampio raggio. Ed essere pronto ad adattarti a quello che ti suggeriscono i dati analizzati, mettendoti in gioco con versatilità.