Cybersecurity e Digital Marketing: come difendersi dalle minacce
“Fatta la legge, trovato l’inganno”, recita un noto detto popolare. Una massima che risulta applicabile anche al Digital Marketing e più in generale alla sicurezza: una questione particolarmente delicata.
Pertanto, le minacce che possono verificarsi per le realtà che operano nel digitale sono diverse. Difendersi è importante e necessario, stando attenti allo stesso tempo a rispettare le “regole del gioco”, in particolare quelle inerenti la privacy degli utenti.
La Cybersecurity è un elemento che andrebbe portato avanti parallelamente agli altri aspetti del Marketing Strategico, a cominciare dallo sviluppo della Brand Identity. Solo in questo modo, ovvero prevenendo i rischi che possono verificarsi, le tecniche e le soluzioni di marketing di volta in volta adottate si riveleranno davvero efficaci.
Premessa: cos’è la Cybersecurity?
Partiamo dalla base, ovvero da cosa si intende per Cybersecurity. Il termine, di origine anglosassone e ormai diventato di uso comune, viene solitamente tradotto in italiano con l’espressione “sicurezza informatica”.
Parliamo, dunque, di qualsiasi tecnologia, sia di natura pratica che non, che permette di difendersi dagli attacchi informatici, prevenendoli oppure, quando ciò non risulta attuabile, riducendone l’impatto.
Lo scopo della Cybersecurity è infatti quello di tutelare i molteplici sistemi e applicazioni informatiche, sia hardware che software, da diversi tipi di minacce che possono subentrare: malware, ransomware, phishing e truffe informatiche in generale.
Gli attacchi interessano di prassi la supply chain e, se vanno in porto, possono generare danni più o meno ingenti. Tutelarsi è diventato imprescindibile, vediamo perché attraverso l’analisi di alcuni dati.
Alcuni dati sulla Cybersecurity
Stando a quanto riporta l’AGID (Agenzia per l’Italia Digitale) all’interno di un report inerente la sicurezza informatica nel Belpaese per il 2023, lo scorso anno “sono state individuate e contrastate un totale di 1.713 campagne malevole, condividendo con le pubbliche amministrazioni accreditate al flusso di Indicatori di compromissione (Feed IoC) del CERT-AGID ben 20.603 indicatori”.
Questo a fronte di una percentuale importante di aziende che hanno subito un tentativo di attacco (74%), con un aumento considerevole rispetto al passato. A subire delle conseguenze concrete e tangibili in seguito a tali attacchi è stato il 12% delle imprese.
Inoltre, in base a quanto riportato da Cybersecurity Ventures, la spesa per i prodotti e i servizi inerenti la sicurezza informatica è in crescita: è previsto un fatturato complessivo superiore ai 1,75 USD per il 2025, con un aumento occupazionale intorno al 32% entro il 2032, una percentuale ben più alta rispetto alla media generale.
L’approccio generale della Cybersecurity
L’elemento chiave delle strategie di Cybersecurity è sempre la gestione del rischio che presenta un’organizzazione: un fattore da analizzare sempre attentamente.
Si parla, in tal senso, anche di Cyber Resilience: la capacità di individuare i requisiti minimi necessari affinché una certa organizzazione possa conseguire gli opportuni controlli di sicurezza, in grado di assicurare il corretto funzionamento delle infrastrutture qualora subentrasse un attacco. Un’eventualità che come abbiamo avuto modo di vedere si rivela tutt’altro che improbabile.
Una volta effettuata un’analisi preliminare, non resta che consolidare la componente infrastrutturale, conseguendo un approccio di tipo best-platform, attraverso il quale vengono automatizzati e organizzati i servizi di sicurezza.
Quali sono le tecnologie principali da utilizzare nella Cybersecurity? Si tratta principalmente di quelle che vedono al centro il Digital Trust, all’interno del quale convogliano questioni come quelle relative a Data Management, Privacy e Brand Reputation, oltre a quelle relative alla gestione del rischio.
Ransomware: la minaccia principale da cui difendersi
Stando a quanto riporta ancora una volta l’AGID, la principale minaccia da cui bisogna difendersi online è il cosiddetto ransomware, che ha registrato un aumento esponenziale nel 2023. In Italia, tuttavia, si è riscontrato un singolo caso ufficiale “distribuito attraverso un loader veicolato tramite email mentre la maggior parte delle compromissioni continuano ad essere realizzate manualmente.” (fonte: AGID).
Tuttavia, secondo gli esperti del settore i pericoli sono decisamente più alti, soprattutto perché i danni subiti dalle aziende a seguito degli attacchi andati a buon fine con le pratiche di ransomware diventano ingenti e sono all’ordine del giorno.
Ma cos’è il ransomware? Lo spiega in maniera esaustiva il Garante della Privacy, che lo definisce nel modo seguente: “un programma informatico dannoso ("malevolo") che può "infettare" un dispositivo digitale (PC, tablet, smartphone, smart TV), bloccando l’accesso a tutti o ad alcuni dei suoi contenuti (foto, video, file, ecc.) per poi chiedere un riscatto (in inglese, "ransom") da pagare per "liberarli".”
Alla luce dell’incidenza crescente le realtà specializzate in Cybersecurity stanno adottando strategie sempre più sofisticate, molto più di quanto non sia stato fatto finora con i normali malware.
Cybersecurity e Digital Marketing: alcune misure da adottare sempre
Premesso che quello della sicurezza informatica è un ambito davvero vasto e che bisognerebbe avvalersi di una consulenza specializzata per ogni realtà di business, così da tutelarsi a 360°, esistono delle misure che si possono adottare sempre. Vediamo insieme quelle di base che si rivelano attualmente imprescindibili:
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Attenzione alla sicurezza delle reti Wi-Fi. La sicurezza delle reti utilizzate da quanti collaborano con l’azienda è imprescindibile. Vale per gli addetti del reparto amministrativo come per i manager e tutte le figure coinvolte. Qualcosa da verificare soprattutto per quanti lavorano da luoghi come caffè, spazi di coworking e reti pubbliche, ambienti in cui il tasso di vulnerabilità è generalmente maggiore.
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Fare un backup dei dati. Questa pratica, di per sé piuttosto semplice, è in realtà decisamente efficace. Esistono infatti diverse attività in cui il volume di informazioni di volta in volta generato è alquanto consistente. Se subentra un attacco di tipo ransomware è facile perdere dati importanti. A meno che non si siano fatte delle copie in backup con cadenza settimanale o, se necessario, persino giornaliera.
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Curare la sicurezza degli account social. Tra i canali più sotto attacco negli ultimi anni ci sono quelli social, per i quali stanno aumentando pratiche come ad esempio il furto delle credenziali. Il primo passo è lavorare sulle password, cambiandole con una certa frequenza e adottando soluzioni non scontate nonché l'autenticazione in due passaggi. Pratiche valide anche per siti web e altre piattaforme con caratteristiche simili.
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Monitoraggio costante. Rimanere all’erta è imprescindibile quando si parla di Cybersecurity. Ciò è possibile soltanto con un monitoraggio costante delle reti. Allo stesso tempo, adottando soluzioni di crittografia si riescono a limitare non poco i danni. Agendo in questo modo si vanno a individuare possibili comportamenti sospetti e situazioni di vulnerabilità.
Conclusioni su Digital Marketing e Cybersecurity
La sicurezza informatica è diventata di vitale importanza e passa dall’adozione anche di piccoli comportamenti virtuosi. Andrebbe sempre valutata da parte di tutte le aziende che si avvalgono delle soluzioni telematiche e di quelle di Digital Marketing in particolare, a fronte di una formazione costante delle figure coinvolte, compresi i dipendenti.
Un approccio che permette di “dormire sonni più tranquilli”, sapendo di aver adottato gli strumenti opportuni di tutela, di prevenzione e di riduzione considerevole dei danni quando non è possibile fare altrimenti.