AI e Influencer Marketing: cosa c'è da sapere
Intelligenza Artificiale e Machine Learning
L’Intelligenza Artificiale si sta diffondendo in tutti i settori dell’economia: quale professionista non sente la necessità di acquisire delle competenze in tal senso per rimanere al passo con i tempi?
Il Digital Marketing è uno degli ambiti più interessati dal fenomeno, tanto nella creazione di contenuti che nell’analisi SEO, nella grafica e via dicendo.
C’è poi un micro-settore che sta conoscendo un vero e proprio boom dell’IA o AI come è altresì chiamata riprendendo il lessico anglosassone. Si tratta dell’Influencer Marketing, oggetto costante di innovazione persino a livello legislativo.
Questo anche alla luce dell’introduzione dei cosiddetti influencer virtuali, generati appunto tramite tecnologie di ultima generazione quali quelle dell’intelligenza artificiale.
Social Media, Intelligenza Artificiale e Influencer Virtuali: il contesto
La figura dell’influencer, anche se in alcuni casi sarebbe più corretto parlare di creatore di contenuti, ha preso piede nella comunicazione soprattutto in seguito alla diffusione dei social network.
Parliamo di persone che presentano un seguito particolare sui social media, esercitando, come sottintende il termine, un’influenza sui follower attraverso il proprio canale. Ciò ha come conseguenza, tra le altre cose, la commercializzazione di prodotti, servizi e più in generale la generazione di contenuti oggetto di attenzione e diffusione.
Il fenomeno ha acquisito una rilevanza crescente in seguito all’aumento esponenziale, anno dopo anno, delle persone che si avvalgono di questo tipo di canali del digitale: non c’è bisogno di citare le statistiche per avere un quadro della situazione, basta pensare a quanto ognuno di noi si avvale di tali soluzioni.
L’influencer marketing ha inoltre portato l’attenzione su un tema sempre più al centro della comunicazione online: l’importanza di conseguire delle strategie personalizzate (e non di tipo standard).
Ciò si rivela determinante per entrare in contatto con un pubblico altamente targettizzato e più vicino al segmento di mercato di una certa azienda. Un aspetto che è alla base di una maggiore predilezione verso nano e micro influencer, nonché degli influencer virtuali, come sta effettivamente avvenendo nell’epoca odierna.
La questione, però, non va vista soltanto con uno sguardo di tipo micro, ma anche macro, in quanto l’Intelligenza Artificiale generativa sta prendendo piede all’interno delle dinamiche di marketing complessive approntate dai brand.
Ne sono un esempio le cosiddette campagne AI-driven, che stanno dando risultati concreti in termini di raggiungimento degli obiettivi, incremento di engagement, brand awareness e visibilità del marchio. L’impiego degli influencer virtuali, in tale contesto, assume un ruolo tutt’altro che marginale.
Caratteristiche principali degli Influencer Virtuali
Ma quali sono i tratti distintivi, ovvero le caratteristiche, degli Influencer Virtuali? Detti altresì avatar digitali, si tratta in alcuni casi di vere e proprie star della comunicazione; sono comunque il frutto del connubio tra intelligenza artificiale e strategie specifiche di marketing.
Parliamo, infatti, di “personaggi”, passateci il termine, che a differenza dei colleghi umani sono progettati a immagine e somiglianza di una certa campagna, o meglio, di ciò che esprime e si aspetta un certo pubblico target.
Non c’è nulla di improvvisato, nel caso di un influencer virtuale: tutto è controllato, predefinito, esplicitato così come si desidera che sia, in ogni minimo dettaglio. Vale per l’aspetto come per il comportamento, oltre che per quella che potremmo definire personalità.
Non ci sono nemmeno orari, dal momento che un influencer virtuale è attivo 24 ore su 24 all’interno delle piattaforme social, risultando onnipresente.
Un altro elemento distintivo è la capacità di adattamento senza precedenti, tanto alle tendenze che alle preferenze dei consumatori, persino alle reazioni stesse dei follower.
Infine, ma non meno importante, un avatar virtuale riesce a porsi in maniera ottimale e personalizzata nei confronti di ogni singola persona. È progettato, del resto, in modo da assomigliare in tutto e per tutto all'essere umano, incarnando valori e aspirazioni che rispecchiano quelli di un determinato pubblico.
Quando ha senso ingaggiare gli avatar virtuali?
Ingaggiare gli avatar virtuali può essere interessante in molteplici situazioni, simili a quelle dei colleghi umani, solo a fronte di un controllo maggiore e ottimale a livello gestionale e pratico: non a caso stiamo assistendo alla diffusione del fenomeno anche nei canali della comunicazione tradizionale.
Gli influencer virtuali, infatti, possono prendere parte a campagne di advertising che si basano su una strategia multichannel, promuovere servizi e prodotti, partecipare persino a degli eventi live: ciò diventa possibile grazie alle innovazioni che stanno interessando la realtà aumentata.
L’impiego degli avatar virtuali sembrerebbe presentare risultati degni di nota, visto l’utilizzo costante che ne viene fatto da parte degli esperti della comunicazione, la quale racconta molto più di tante statistiche.
Ciò è anche dovuto all’enorme potenzialità che caratterizza l’Influencer Marketing ottenuto tramite AI, capace di raggiungere un pubblico senza precedenti e con prospettive ancora tutte da scoprire.
3 influencer virtuali che stanno avendo successo
Vi proponiamo di seguito tre casi di successo che vedono alla base il connubio AI e Influencer Marketing. Scopriamo insieme qualcosa di più:
- Bermuda. Lanciata quando ancora l’IA non era sulla bocca proprio di tutti, correva l’anno 2016, i suoi interessi riguardano soprattutto il panorama musicale. Bermuda è inoltre mentor per gli imprenditori attivi nel panorama della tecnologia e della bellezza, oltre che di ispirazione per le donne che desiderano affermarsi nel mondo del lavoro. La sua società di rappresentanza è PR Huxley.
- Lil Miquela. Forse l’influencer virtuale più famosa in assoluto, se non comunque una delle più celebri da anni. Lil Miquela sta per Miquela Soulsa ed è una studentessa. L’account è stato lanciato nel 2016 dalla startup californiana Brud, ottenendo collaborazioni con marchi rinomati in tutto il mondo tra cui Vogue e Prada.
- Kiona Flash. La prima influencer made in Germany, sviluppata con un’intelligenza artificiale di tipo neuroflash. È attiva su Instagram, dove presenta un seguito in costante ascesa. La citiamo perché è particolarmente innovativa.
AI e Influencer Marketing: come creare una campagna di successo
Questi sono soltanto tre esempi di come AI e Influencer Marketing stiano diventando mondi con molteplici e costanti contaminazioni. Ma come creare una campagna di successo? Gli aspetti a cui occorre prestare maggiore attenzione sono in special modo quelli che seguono e non sono diversi da quelli degli influencer umani:
- Individuazione dell’influencer giusto, in base alle sue caratteristiche tecniche ed emozionali: dovranno convergere con i valori del brand e le peculiarità distintive del pubblico di riferimento.
- L’influencer deve essere adatto per la specifica campagna, per comunicare al meglio il messaggio dei media di riferimento, dunque, aggiungendo valore all'immagine dell'azienda.
- Monitoraggio della campagna: alla base di ogni pubblicità c’è sempre una spiccata analisi preliminare dei vari elementi nonché la valutazione di ogni dettaglio, anche di quello che può sembrare insignificante. Tale fase si traduce in un costante monitoraggio dei KPI per tutto il tempo necessario. Ciò permette di approntare le modifiche che si rivelano necessarie in corso d’opera, cosa che è possibile fare soprattutto sui social e sui canali digitali.
Il valore aggiunto di un influencer virtuale è la capacità di controllarne i comportamenti e conseguire una personalizzazione dinamica, a fronte di una pianificazione a 360° di tutti gli aspetti, a cominciare dai contenuti. Un fattore che dovrebbe fungere da faro quando si crea una campagna.
Conclusioni: eticità e pericoli delle partnership con influencer virtuali
Gli influencer virtuali stanno trasformando il settore dell’advertising, offrendo opportunità importanti per i brand e dando vita a dinamiche nuove. Ma si sostituiranno agli influencer umani? La risposta, che pure non è certa trattandosi di un fenomeno in costante evoluzione, è negativa.
Bisogna poi tenere conto di alcuni aspetti diversi da quelli meramente etici, sull’opportunità o meno di instaurare simili collaborazioni.
In primo luogo c’è da considerare il fatto che non tutti gli utenti potrebbero apprezzare simili figure, percependone l’artificiosità e persino un intento che va oltre la persuasione, sconfinando con la manipolazione: è un gioco di incastri, da maneggiare con cura, quello che vede il connubio AI e Influencer Marketing.
Possono poi insorgere problematiche di natura legale e proprietà intellettuale, a cominciare dalla protezione della tecnologia per quanto riguarda il diritto d'autore.
Infine, vanno considerati possibili bug tecnologici o cyber attacchi: insomma, si tratta pur sempre di software e come tali, soprattutto da chi se ne avvale, è necessario che vengano trattati e percepiti.